giovedì 19 luglio 2012

Tiburzi, brigante maremmano

Tiburzi, brigante maremmano


Domenico Tiburzi

"Io sono Tiburzi, brigante maremmano. La Maremma non avrà altro brigante all'infuori di me. Non nominare Tiburzi invano. Onora i signori del luogo. Aiuta i disgraziati. Non ammazzare. Non rubare.  Non vedere. Non parlare  e soprattutto non fare la spia né ai carabinieri di Capalbio né al luogotenente di Orbetello".

Mi è capitato di leggere recentemente , per gentile suggerimento di una signora speciale, la biografia di Domenico Tiburzi, brigante maremmano. Il libro, di quelli con copertina rigida e rilegatura in tela, il timbro del Provveditorato agli Studi,  l'odore di muffa e le pagine ingiallite, ricostruisce con orgoglio campanilistico le vicende del brigante di Cellere, di cui esistono biografie più recenti ( digita Tiburzi sul sito http://www.ibs.it/). 

Tiburzi. La leggenda della Maremma
Tiburzi. La leggenda della Maremma, di Cavoli Alfio, editore Scipioni, 1996
Certamente il libro è stato galeotto nell'accentuare il fascino di questo singolare personaggio, che nelle fattezze esteriori mi  ricorda  mio nonno Giovanni a cui voglio dedicare queste brevi righe. Domenico Tiburzi nacque a Cellere nel 1836; divenne brigante a seguito dell'uccisione della guardia forestale del marchese del luogo, che lo aveva sorpreso a rubare una fascina di legna nel bosco padronale. Da allora iniziò la sua vita nella macchia, insieme ad altri compagni con i quali costituì una piccola banda. Era solito dire "ne levo dove ce n'è troppo e ne metto dove ce n'è poco", a sottolineare la sua vita da Robin Hood maremmano, condotta senza troppi fastidi,  grazie all'appoggio della popolazione locale. Non a caso fu catturato dopo ventanni di latitanza; ucciso, venne legato ad una colonna per la consueta foto-trofeo.
 Il parroco del luogo si oppose al seppellimento del brigante nel cimitero del paese e ciò suscitò le ampie proteste della popolazione locale, estremamente riconoscente al suo Robin. Così si giunse ad un compromesso: il corpo del brigante fu seppellito sul cancello d'ingresso del cimitero, metà dentro (le gambe), metà fuori (la testa e il cuore).
Lapide di Tiburzi nel cimitero di Capalbio
Al brigante è stato dedicato anche un film intitolato  Tiburzi , per la regia di Paolo Benvenuti, anno 1996. Ascoltate all'indirizzo  http://youtu.be/pXkNxEQ-gpw  la canzone Il brigante Tiburzi di Barnetti Bros Band.

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