sabato 21 settembre 2013

IL BAROCCO (APPUNTI PER IL SAGGIO BREVE)

IL BAROCCO
STORIA
Da un punto di vista cronologico abbraccia il XVII sec.; incerta l’etimologia del termine: starebbe ad indicare qualcosa di STRAVAGANTE E DISARMONICO  (perla irregolare).Tra i fatti più eclatanti:
  1. la  Guerra dei ’30 (1618-1648)
  2. il rogo di Giordano Bruno
  3.   l’abiura di Galileo Galilei

1)      è l’ultima delle grandi guerre di religione che avevano caratterizzato tutto il 1500; fu combattuta da coalizioni di stati cattolici, capeggiati dall’Austria asburgica e protestanti, capeggiati dalla Francia e si concluse nel 1648 con la pace di Westfalia che ebbe importanti ripercussioni in tutta Europa:
·        tramonto della potenza asburgica
·        ascesa della potenza francese[1]
·        ascesa della Prussia tedesca

2)      3) fatti drammatici, espressioni entrambi del clima di intolleranza prodotto dalla Controriforma cattolica.



CULTURA BAROCCA
Il B. è un’età di crisi sia politica che economica  che morale. ESSO SI AFFERMA SOPRATTUTTO TRA L’ITALIA E LA SPAGNA (sono gli stati maggiormente toccati dalla crisi)
Le guerre di religione e di espansione, le epidemie e le carestie portate dal passaggio dei soldati fanno venire meno quella fiducia ottimistica che aveva caratterizzato il periodo umanistico-rinascimentale durante il quale il modello di riferimento culturale ed etico era stato senz’altro il mondo classico con la sua linearità e la sua razionalità. Alla luce della recente storia, la visione classicistica non può più essere la chiave di lettura ideale del mondo. La cultura classica, infatti, si allontana decisamente dai canoni classici, rifiutandoli e ad essi sostituisce nuovi canoni.
CANONI ARISTOTELICI
IMITAZIONE DELLA NATURA
UNITA’ DI TEMPO, DI LUOGO E DI AZIONE
RAZIONALITA’

CANONI BAROCCHI
CONCETTISMO (RICERCA DI ACCOSTAMENTI METAFORICI ARDITI; ACUTEZZA E ARGUTEZZA, RICERCA DEL MERAVIGLIOSO)
MESCOLANZA DI GENERI (GENERI DI GRANDE SUCCESSO: MELODRAMMA E ROMANZO)
SENSUALISMO (OSSIA LA RICERCA , ATTRAVERSO I SENSI, IN PARTICOLARE LA VISTA, DELLE NOVITA’, DELLE SORPRESE, DEGLI EFFETTI


CONCEZIONE FILOSOFICA
 Le scoperte scientifiche e le discussioni intorno al concetto d infinito, determinarono un cambiamento nel pensiero dell’epoca, con risvolti pessimistici. Credere che l’infinito non fosse solo un concetto astratto, come aveva sostenuto Aristotele, ma una realtà concreta fece insorgere sentimenti di timore e incertezze, provocando la consapevolezza della perdita delle centralità dell’uomo nell’Universo.
L’Universo appariva ormai come un GRAN TEATRO , ossia come uno spazio caotico e casuale in cui poteva accadere
tutto e dove ognuno poteva rivestire un ruolo diverso, indossando una maschera.

IL CONCETTISMO è la cifra ideologica e stilistica più peculiare del Barocco; in sostanza il concettismo e un procedimento metaforico ardito, il quale si propone l’utile e il dilettevole dall’opera d’arte.
Di gande importanza da un punto di vista teorico, è l’opera di Emanuele Tesauro CANNOCCHIALE ARISTOLETICO (1654). Il titolo mette insieme in modo ossimorico il cannocchiale galileiano (modernità) e Aristotele (tradizione ) per creare un effetto a sorpresa; l’opera rappresenta nel giudizio della critica la massima teorizzazione del Barocco. Vi si legge che il linguaggio metaforico è l’essenza stessa della letteratura e dell’arte e che ciò era già noto allo stesso Aristotele. Perciò il Barocco non ha preso le distanze dal classicismo, se mai lo ha perfezionato.

STA DI FATTO CHE la Poetica aristotelica  tra i generi letterari non menziona
Il romanzo   che invece è il genere prediletto dagli autori di questo periodo, insieme al melodramma. Infatti durante il ‘600 si assiste al declino del genere epico, e all’ascesa del genere romanzesco o del poema giocoso, più consoni con la loro libertà alla poetica del concettismo.
Il melodramma è un genere misto di arte, parole e musica e in quanto tale risponde pienamente al gusto barocco dell’arte che deve stupire oltre che insegnare e intrecciare i generi.Nel giro di poco tempo il melodramma si diffonde in tutta l’Italia , uscendo dalle corti e dalle accademie , per affermarsi nei teatri urbani di tutte le principali città italiane.
Tra gli artifici finalizzati alla produzione dell’effetto e del meraviglioso, c’è anche il ricorso al dialetto e ai neologismi, in deroga al purismo linguistico dell’Accademia della Crusca, sorta verso la fine del Cinquecento.
Nel 1690 un gruppo d letterati che erano soliti riunirsi presso la residenza della regina Maria Cristina di Svevia a Roma, diedero vita all’Accademia dell’Arcadia con l preciso intento di porr    fine alla barbarie barocca e ridare lustro al classicismo, recuperando semplicità, linearità e sobrietà.
La cultura barocca entrò rapidamente in crisi e l’Arcadia, grazie soprattutto a Gian Vincenzo Gravina fondò una serie di sedei distaccate in ogni città d’Italia. La sua azione fu particolarmente importante sul piano dell’apertura verso la produzione europea. L’Accademia e le sedi distaccate finirono col sostituire le corti dei signori che ormai non godevano più di prestigio.Le corti, infatti, non sono più luoghi di mecenatismo e necessitano più di figure specialistiche che di letterati. Altre accademie importanti sono quella dei Lincei a Roma, di cui fece parte anche Galilei, quella fiorentina del Cimento e quella napoletana degli Investiganti.

IL ROCOC0’



LA RIVOLUZIONE SCIENTIFICA

IL ‘600 è anche il secolo della Rivoluzione scientifica, la quale prende le mosse dall’astronomia.
Copernico ( fine ‘400-prima metà ‘500) fu il primo a recuperare la teoria eliocentrica (risale al periodo ellenistico; era stata estromessa dalla teoria tolemaica del geocentrismo che fondava la sua autorità su un passo della Bibbia); ripresapoi dal tedesco Keplero (morto nel 1630), fu perfezionata e descritta con linguaggio matematico.
Galileo Galilei servendosi del cannocchiale che egli aveva perfezionato (a Galilei si deve la trasformazione del cannocchiale di invenzione olandese, in telescopio e l’uso dello stesso come strumento scientifico) mise in crisi la concezione aristotelica dell’Universo :
1)      I corpi celesti non erano perfetti e incorruttibili (macchie solari, crateri e vulcani sulla luna; satelliti di Giove)
2)      La natura è regolata da leggi fisiche precise e verificabili, scritte in linguaggio matematico.
3)      Lo studio della natura si basa su una stretta osmosi tra ragione ed esperienza

A GALILEO SI DEVE LA FONDAZIONE DEL METODO SCIENTIFICO MODERNO, FONDATO SULL’OSSERVAZIONE, LA VERIFICA, LA FORMULA DI LEGGI UNIVERSALI.
In Italia l’abiura di Galilei del 1633 arrestò il progresso scientifico a lungo, ma l’insegnamento di Galileo ebbe grande eco all’estero. (CARTESIO)

Galileo nasce a Pisa ; entusiasta della matematica, la insegnerà sia a Pisa che a Padova. Grazie al cannocchiale fa una serie di scoperte che comunicherà al mondo attraverso l’opera SIDEREUS NUNCIUS (1610), ossia avviso astronomico scritta in un latino semplice e comunicativo.
Le scoperte provocano polemiche e discussioni,. Galileo vorrebbe che la Chiesa di Roma si aprisse ala ricerca scientifica più avanzata . Ciò gli provoca una denuncia al Tribunale dell’Inquisizione. Dopo la condanna delle opere di Copernico, il cardinale Bellarmino ingiunge a Galileo di non sostenere più la dottrina eliocentrica in quanto contraria alle Sacre scritture( 1616)leo compone l’opera IL SAGGIATORE contro la cultura libresca e con l’elezione di un suo amico a papa URBANO VIII, avendo la percezione di un’apertura , compone il DIALOGO SOPRA I DUE MASSIMI SISTEMI DEL MONDO (1632).
Scritta sottoforma di dialogo tra un nobile veneziano esempio di persona curiosa e aperta al dibattito scientifico, un nobile fiorentino sostenitore del sistema copernicano e l’aristotelico Simplicio sostenitore della teoria tolemaica. Per la sua pubblicazione, l’autorità ecclesiastca fece inserire un prologo in cui l’autore afferma di voler illustrare con imparzialità i due sistemi.Gli oppositori convincono il papa Urbano VIII che sotto le spoglie di Simplicio si nasconda il riferimento a lui ; nel 1633 un ordine del Santo Uffizio ingiunge a Galilei di recarsi a Roma. Incarcerato e processato per eresia , fu costretto ad abiurare la teoria copernicana.



[1] In Francia si afferma la monarchia assolutistica (LUIGI XIV “LO STATO SONO IO”), in Inghilterra la monarchia parlamentare, dopo la rivoluzione gloriosa della Seconda metà del secolo. La Spagna è in forte crisi economica , così l’Italia sotto il suo dominio. L’unico stato che si libera veramente del sistema feudale è l’INGHILTERRA che si avvia a diventare una potenza industriale.

mercoledì 18 settembre 2013

Dalla Repubblica all'Impero. La storia di Roma, caput mundi.

La fine della Repubblica romana

La storia di Roma abbraccia i secoli dall’VIII a.C. al V d.C.
Al 753 a.C. viene tradizionalmente fissata la data di fondazione e al 476 d.C. la data della caduta dell’Impero romano d’Occidente.
In questi secoli Roma ebbe tre forme di governo:

MONARCHIA
753-509 a.C.
MONOS=UNO SOLO
ARCHIA=POTERE
Forma di governo in cui il potere è nella mani di una sola persona, la cui carica non è elettiva.
REPUBBLICA
509-31 a. C.
RES= COSA
PUBLICA= COMUNE
Forma di governo in cui il potere è nelle mani di un capo e di un insieme di cittadini eletti direttamente( Presidente e Parlamento della Repubblica)
IMPERO
31-476
IMPERIUM= COMANDO
Forma di governo in cui il potere è nelle mani di un sovrano chiamato imperatore.
In latino il termine stava ad indicare il generale vittorioso.

Dopo la cacciata di Tarquinio il Superbo nel 509, a Roma venne proclamata la Repubblica, i cui organi di governo più importanti erano:

CONSOLATO
2 MAGISTRATI CHIAMATI CONSOLI
IN CARICA 1 ANNO
POTERE ESECUTIVO E COMANDO DELL’ESERCITO
SENATO
300 MAGISTRATI
PATRIZI
CARICA A VITA
POTERE CONSULTIVO

COMIZI
ASSEMBLEE DEI PATRIZI E PLEBEI
SU BASE CENSITARIA
POTERE LEGISLATIVO, ELETTIVO E GIUDIZIARIO.
La società romana non si basava sull’uguaglianza; essendo  le magistrature gratuite, potevano essere avviati alla carriera politica solo i patrizi, la cui ricchezza era basata sulle terre e sugli schiavi.
Dopo le guerre italiche e puniche (III/II sec.) a Roma cominciarono ad affluire enormi quantità di ricchezze provenienti dai bottini di guerra e dalle tasse. Questo afflusso di ricchezze favorì la nascita di una terza classe non di nobili né di plebei, i CAVALIERI o ordine equestre, la cui ricchezza derivava dagli affari e dai commerci con le terre conquistate.
I cavalieri, però, erano esclusi dai diritti politici e a un certo punto cominciarono a reclamarli. Tali richieste furono appoggiate dal PARTITO POPOLARE formato da cavalieri e plebei, nemici dell’altro schieramento OTTIMATI , espressione dell’aristocrazia senatoria.
I POPOLARI volevano la distribuzione del grano, la distribuzione delle terre, la cittadinanza per gli Italici, gli OTTIMATI volevano mantenere i loro privilegi e difendere la società romana tradizionale.
Presto i due partiti entrarono in contrasto, scatenando una vera e propria guerra civile che finì col mettere in crisi la Repubblica.
Il primo colpo alla Repubblica fu dato dall’aristocratico Cornelio Silla, il quale, dopo aver sconfitto il popolare Mario si attribuì la magistratura di DITTATORE, assumendo un potere illimitato, eliminando gli avversari con le liste di proscrizione e rafforzando il potere del senato.
Non a caso Silla è stato considerato un precursore dell’impero.
Ma il partito popolare non era stato eliminato e riprese la sua battaglia. La sua forza si vide quando nel 70 riuscì a far eleggere due suoi uomini: Pompeo e Crasso come consoli. Il primo, abilissimo generale, fu a lungo corteggiato dal senato che lo voleva dalla sua parte. Altro uomo forte di questo momento era Caio Giulio Cesare, di cui Pompeo aveva sposato  la figlia Giulia. I tre, Pompeo, Crasso e Cesare, in un primo momento si accordarono per togliere il potere al senato, dando vita ad un accordo che viene ricordato come Primo triumvirato. Ma il legame tra i tre si spezzò, in particolare tra Cesare e Pompeo e la loro rivalità si accentuò soprattutto dopo la morte di Giulia e di Crasso. Pompeo e Cesare scatenarono una nuova guerra civile che vide contrapposti il partito dei cavalieri rappresentato da Cesare e il partito dei senatori-ottimati rappresentato da Pompeo. La guerra fu devastante e durò quattro anni. La seconda guerra civile si concluse con la vittoria di Cesare che con l’aiuto dei cavalieri e della plebe attuò un vasto programma di riforme, mal visto dai senatori. In particolare il senato vedeva in lui l’uomo che voleva instaurare un potere personale, in spregio alle libertà repubblicane. Fu ordita una congiura che portò all’uccisione di Cesare in senato, colpito da 23 pugnalate (Idi di Marzo, 44).
Cesare si era fregiato del titolo di dittatore a vita e di imperatore.
Dopo la sua morte, i suoi fedeli, tra cui il suo generale Marco Antonio e il pronipote-figlio adottivo Ottaviano , ne raccolsero l’eredità e soprattutto giurarono di vendicarne la morte inseguendo i cesaricidi (Bruto e Cassio), difensori della Repubblica. Seguirono proscrizioni ed eliminazioni e si giunse a dare vita ad un secondo triumvirato formato da Antonio, Ottaviano e Lepido. Ma ben presto tra  Antonio e Ottaviano, tra l’altro cognati, aveva sposato la sorella di Ottaviano, Ottavia, si giunse ben presto ad una rottura. Antonio, infatti si era innamorato di Cleopatra regina d’Egitto, già legata a Cesare, e voleva farne la sua sposa.
Ottaviano lo attaccò , dichiarandolo traditore e presso Azio inflisse una dura sconfitta alla sua flotta navale. Era il 31 a. C. Antonio e Cleopatra, per non cadere vittime del nemico che li incalzava, si diedero la morte con la spada il primo, con il morso di un aspide la seconda.
Rimasto padrone assoluto della scena romana, Ottaviano divenne princeps e il principato subentrò alla repubblica.
Una realtà vasta e diversificata come quella del territorio sottoposto al dominio di Roma non poteva più essere governata dalle magistrature repubblicane; occorreva un potere superiore, un capo unico.