lunedì 1 ottobre 2012

Il Realismo

Nel Secondo ottocento, contemporaneamente alla diffusione di una  nuova e più intensa industrializzazione,  si inaugura una  tendenza letteraria definita REALISMO che interesserà vari paesi europei e darà vita a una lunga e feconda stagione narrativa. Il Realismo troverà nel romanzo il genere letterario più consono ad esprimere la nuova stagione culturale. Non disdegnando il romanzo storico del Romanticismo, tuttavia si muoverà verso il suo rinnovamento, spostando l'attenzione verso:

    1. la realtà contemporanea

    2. l'analisi dell'influsso dell'ambiente sui comportamenti

    3. l' interesse per le classi subalterne

    4. l'interesse per le ingiustizie sociali e lo sfruttamento 

Gli inizi di questa nuova stagione sono da ravvisare in due scrittori francesi del Primo ottocento: Stendhal e Balzac. Il rosso e il nero (1830) di Stendhal segna il passaggio dal romanzo storico al romanzo sociale; la storia narrata si ispira ad un fatto di cronaca realmente accaduto nella Francia della Restaurazione.

Il romanzo   ritrae  l'ascesa  sociale  di Julien Sorel, giovane di  origine modesta che, sotto lo stimolo di una intelligenza precoce, ambisce ardentemente ad  una migliore collocazione sociale. Affascinato dal prestigio delle guerre napoleoniche, è inizialmente allettato dalla vita militare, ma i suggerimenti  del curato del suo villaggio natale  lo inducono  ad entrare in  seminario. (I colori del titolo dovrebbero sinteticamente richiamare le due divise, il nero della tonaca talare e il rosso della divisa militare). È infatti questa la via più praticabile per una  scalata  sociale nell'epoca della Restaurazione,   in una società stagnante e  in cui la nascita plebea è ridiventata un handicap dopo la grande mescolanza egualitaria operata dalla Rivoluzione e dall'Impero napoleonico.

Nel 1842 Balzac pubblica una serie di romanzi sotto il titolo onnicomprensivo di La Commedia umana. Attraverso i suoi racconti vuole delineare un grandioso affresco della società francese della prima metà dell'Ottocento. Il progetto, rimasto incompiuto, presenta la suddivisione dei racconti per ambienti, classi sociali, tipi umani. Nella prefazione all'opera egli afferma di voler essere un "pittore fedele"dei costumi della società contemporanea. In sintonia con tale concenzione, Balzac descrive accuratamente i contesti sociali in cui operano gli individui per sottolineare il diverso influsso operato su di essi dal vivere nella grande città, nella provincia, o in campagna, nonché i condizionamenti derivanti dalla professione o dall'attività svolta, dal livello economico, dall'età, dal sesso. I personaggi sono caratterizzati in modo meticoloso e analitico: si parte dalla descrizione dei luoghi in cui si muovono , si passa alla loro descrizione fisica e poi psicologica, in modo da farceli conoscere a fondo; dal volto, all'abbigliamento, alle abitudini, ai tratti psicologici e morali.

Per quanto riguarda la tecnica narrativa Balzac predilige il punto di vista a focalizzazione interna multipla, ma non disdegna di intervenire (per questi aspetti è ancora uno scrittore romantico) con commenti personali e  slanci lirici. 

 

Caratteri strutturali del romanzo realista:

  1. narrazione in 3° persona

  2. personaggi che sono il riflesso dei contesti sociali (personaggi tipici in ambienti tipici)

  3. cicli narrativi dove vengono delineate le caratteristiche di un'intera società, dei suoi diversi ambienti e delle sue diverse classi sociali

  4. stile e lingua adeguati alle caratteristiche dei protagonisti.

Dopo la metà del secolo, una nuova evoluzione del romanzo realista è riscontrabile  in G. Flaubert, la cui opera più nota è Madame Bovary (1857). La vicenda narrata prende spunto da un fatto di cronaca accaduto nella provincia francese. Caratteristica fondamentale dell'opera è il distacco con cui l'autore si pone di fronte ai suoi personaggi e l'attenta documentazione di cui si serve per ricostruire le situazioni rappresentate. Scrive Flaubert: Non bisogna scrivere di sé. L'artista deve essere nella sua opera come Dio nella creazione, invisibile e onnipotente; si deve sentire dovunque ma non si deve vedere.

Questa è la sua dichiarazione di impersonalità, che non esprime indifferenza,  quanto la volontà di distaccarsi dalla società borghese provinciale perbenista e ipocrita, interessata solo ad accumulare ricchezze.

Madame Bovary c'est moi era solito affermare Flaubert, scoprendo le carte del suo pensiero: Flaubert disprezza l'arrivismo borghese e ne condanna la perdita di ideali e valori.

Qual è il contesto storico, sociale ed economico della narrativa realista  e naturalista ?

In quasi tutti i paesi si assiste al decollo industriale e finanziario. La corsa al colonialismo è soprattutto una competizione accanita ad accaparrarsi le risorse naturali  necessarie al decollo dell'industria nazionale. Si scatena una vera e propria competizione volta ad affermare la superiorità della propria nazione sulle altre. Al patriottismo subentra il nazionalismo e il colonialismo si trasforma in imperialismo.

Nazionalismo e imperialismo sono le parole chiave della Seconda rivoluzione industriale, che vedrà protagonista tra gli altri, anche l'Italia. Dovunque si respira un clima di estrema fiducia nel progresso e le nuove scoperte in campo scientifico e tecnologico sembrano confermare la potenza delle nazioni che si rendono protagoniste: in primis l'Inghilterra, ma anche la Francia, la Germania, gli Stati Uniti.

Dal punto di vista del pensiero si fa strada una nuova filosofia, fortemente critica nei confronti dell'idealismo tedesco. Si tratta del Positivismo, il cui fondatore è Auguste Comte, il quale nel saggio Corso di filosofia positiva (1830-1842) cercherà di dimostrare l'infondatezza dell'idealismo tedesco, accusato di essere metafisico e superstizioso. Secondo Comte, l'uomo non deve chiedersi il perché dei fenomeni, ma il come. Deve cioè limitarsi ad osservare le cose così come sono, descriverle da un lato, dall'altro deve individuare le leggi che le governano. L'approccio conoscitivo deve essere cioè di tipo scientifico: la nuova filosofia sarà la sociologia, la quale provvederà a sostituire la speculazione astratta e vana con lo studio dei comportamenti umani, applicando il metodo scientifico basato sull'osservazione e sulla formulazione di leggi naturali. Tale epistemologia (teoria della conoscenza) non poteva non riflettersi nel campo degli studi umanistici. Hippolyte Taine nel suo La filosofia dell'arte (1865) aveva negato la concezione romantica dell'opera d'arte come creazione, affermandone il valore documentario , di mezzo utile a conoscere e analizzare  la realtà. Concezione dell'opera d'arte già presente in  Balzac e  Flaubert.

http://youtu.be/8oZtRCyjx6Q  (Emma conosce il dottor Bovary; celebrazione delle nozze)

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