martedì 9 luglio 2013

La poesia religiosa del Duecento

LA POESIA RELIGIOSA

Protagonisti assoluti della poesia religiosa medievale in volgare sono San Francesco e Jacopone da Todi, frate francescano.
Nasce un nuovo genere, la lauda dapprima composte sul modello dei salmi, come in San Francesco, poi sottoforma di ballate. Il genere presto si diffuse dall’Umbria al resto dell’Italia, grazie alle compagnie cosiddette dei LAUDESI.
I principali temi sono:
  1. esaltazione della povertà
  2. esaltazione dell’ umiltà
  3. rinnovamento spirituale della Chiesa

SAN FRANCESCO
Nasce ad Assisi tra il 1181/1182 da un ricco mercante di stoffe. L’esperienza della guerra e della prigionia (guerra contro Perugina) lo cambia completamente e lo fa precipitare in una profonda crisi esistenziale che lo porterà a scoprire la sua vocazione religiosa. Del 1206 è la sua conversione e la scelta di una vita caritatevole verso i bisognosi e sprezzante delle ricchezze.Le LAUDES CREATURARUM sono state composte poco prima della morte, avvenuta nel 1226.
La sua ideologia è antiborghese (si deve rinunciare a qualsiasi proprietà, anche ai libri) diede vita a una Regola che fu approvata prima da Innocenzo III e poi da Onorio III, ma dovette subire delle relativamente al concetto di uguaglianza, al lavoro in quanto alcune parti furono considerate estreme e quindi pericolose per l’ordine pubblico.




LE LODI DELLE CREATURE
Costruito come una preghiera, sul modello dei salmi biblici, può essere diviso in tre parti:
  1. lodi di cui solo Dio è degno
  2. lodi delle creature per lodare il loro creatore
  3. invito a lodare Dio.

Dal punto di vista della lingua, la lauda offre una testimonianza preziosa del passaggio dal latino al volgare. La grafia è ancora fortemente segnata da quella latina (non ancora compiuti i processi di assimilazione consonantica, presenza di desinenze, preposizioni latine) così come sono presenti particolarità tipiche del dialetto umbro –aggiunta del nesso NE al verbo essere (epitesi).

CARATTERISTICHE

Le caratteristiche più importanti sono la semplicità e l’umiltà, i cardine della regola francescana.  In questa visione antiborghese, Francesco lancia anche un messaggio alla Chiesa, ossia quello di ritornare alla povertà evangelica e scegliere come modello Cristo. Anche il rapporto armonioso tra l’uomo e la natura è un messaggio evangelico.



Cecco Angiolieri e la poesia comico-parodica

LA POESIA COMICO-PARODICA

Tra la metà del 1200 e la fine del 1300, in alternativa alla lirica alta si sviluppa la poesia comica, le cui caratteristiche sono le seguenti.
  1. temi tratti dalla vita quotidiana e dalla politica
  2. toni giocosi e ironici
  3. linguaggio basso e popolare
  4. largo pubblico , ceti borghesi e artigiani.

I principali temi sono:
  1. amore per donne maliziose e sensuali (rovesciamento della donna-angelo)
  2. esaltazione dei piaceri del gioco e del vino
  3. paura della povertà e condanna dell’avarizia
  4. offesa personale con toni caricaturali
  5. tendenza al doppio senso e alla scurrilità

Tra i poeti comici, circa 20, ricordiamo CECCO ANGIOLIERI, protagonista di una vita sregolata, morto in miseria, dopo aver sperperato l’eredità paterna.
Grande conoscitore della tradizione illustre, Cecco si diverte nel rovesciarla in toni parodistici.
Alla donna –angelo contrappone Becchina, donna del popolo, sposata, volubile e litigiosa; alla Chiesa, la taverna; e alla visione provvidenzialistica della storia, quella del gioco del dado, completamene affidato alla fortuna. Famosissima S’io fossi foco.





Dalla Scuola siciliana al Dolce stil nuovo

LA SCUOLA SICILIANA

La poesia amorosa provenzale sbarca nella corte di Federico II di Svevia in Sicilia, nella Prima metà del 1200. Ispirandosi ai trovatori, i poeti siciliani sono i primi ad usare il siciliano illustre per comporre poesie d’amore.
I poeti siciliani, circa 25, saranno attivi fino al 1266, quando la Battaglia di Benevento con la sconfitta del figlio dei Federico II, porrà fine al sogno ghibellino di una monarchia assoluta.
Rispetto ai trovatori provenzali, comunque, presentano delle differenze:
  1. non sono più nobili né giullari, ma borghesi-funzionari (giudici e notai) alla dipendenze del loro sovrano
  2. la poesia è un passatempo privato e sono scritte per essere lette e non musicate.

Per quanto riguarda i temi.
  1. vassallaggio d’amore
  2. attenzione più all’amore che al rapporto d’amore tra poeta e dama
  3. maggiore astrattezza

Il caposcuola è Giacomo da Lentini, notaio tra il 1233 e il 1241, a cui è attribuita l’invenzione del sonetto.

I poeti Siculo-toscani
Dalla Sicilia la lirica amorosa approda nell’Italia centrale e lasciato l’ambiente imperiale,  incontra la realtà dei Comuni. Ciò comporta l’adozione di una nuova lingua, di nuove forme e nuovi temi.
Guittone D’Arezzo elabora la canzone politica e morale.

Il Dolce stil nuovo
A Firenze tra il 1280 e il 1310 si afferma una nuova poesia che ha in Guinizzelli, Cavalcanti e Dante i suoi maggiori esponenti. Essi raccolgono l’eredità dei poeti siculo-toscani e introducono delle importanti novità sia dal punto di vista tematico che stilistico:
  1. poesia solo amorosa (scomparsa del tema politico-morale)
  2. amore non come semplice corteggiamento, ma come  esperienza di elevazione spirituale
  3. donna angelicata , intermediaria tra cielo e terra
  4. volgare illustre elevato, musicale e melodioso.
GUIDO GUINIZZELLI
Precursore della scuola, bolognese, scrive Al cor gentil  canzone che può essere considerata l manifesto dello Stilnovismo. I suoi canori sono:
  1. identità amore e cuore nobile (gentile)
  2. donna angelicata
  3. lode della donna
  4. effetti del saluto della donna
  5. stile dolce e leggiadro
  6. pubblico colto
GUIDO CAVALCANTI
Fiorentino, elabora un ulteriore tema, quello della tragicità dell’esperienza amorosa che è comunque mezzo per elevarsi a Dio. La passione amoroso in Cavalcanti è esperienza eccezionale ma anche distruttrice; ne risultano trasformati i motivi della lode e del saluto.                      IL SALUTO
In latino salutem significa salvezza; i poeti stilnovisti si richiamano al significato etimologico del termine, caricandolo di  valore spirituale.


La cultura delle corti durante l'Età medievale

La cultura cortese (in lingua d’oc-Provenza; in lingua d’oil-Francia settentrionale)

Sviluppatasi in Francia a partire dall’XI sec. è l’espressione della società feudale e della cavalleria. È anche il primo esempio di letteratura in volgare e laica.
Infatti fino a quel momento la cultura era stata appannaggio della Chiesa e si era espressa in latino. Dopo la caduta dell’Impero, con la formazione dei regni romano-barbarici, si assiste all’affermazione graduale delle lingue volgari, ossia di quelle lingue parlate dal volgo, nate dal latino ma adattate al contesto e alle esigenze della vita quotidiana. Si tratta delle LINGUE NEOLATINE che nell’ALTO MEDIOEVO cominceranno ad essere usate anche in occasioni ufficiali. Ad esempio, ricordiamo il GIURAMENTO DI STRASBURGO (842), quando gli eredi di Carlo Magno, Ludovico il Germanico e Carlo il Calvo presteranno il loro giuramento in tedesco e in francese per farsi comprendere dai due rispettivi eserciti. In Italia il primo documento ufficiale in volgare è il Placito captano (960). Si tratta di una sentenza relativa ad un contenzioso tra Monastero di Montecassino e un uomo. Le testimonianze a favore dell’assegnazione delle terre al monastero sono in volgare.
I cavalieri erano guerrieri armati, cadetti,  i cui valori erano rappresentati dalla fedeltà al proprio signore e  alla donna amata e dalla difesa della fede cristiana .
Il tema amoroso riveste un’importanza particolare e comporta una rivalutazione della figura femminile rispetto all’ALTO MEDIOEVO, dove la donna era spesso l’incarnazione del male.
La donna , nella nuova visione, era la domina e il suo amante il vassallo, le cui doti erano il coraggio, la lealtà e la fedeltà.



 I principali generi letterari della cultura cortese furono:


  1. Il poema epico-cavalleresco (argomento religioso)(LINGUA D’OIL)

  1. Il romanzo d’amore e d’avventura (LINGUA D’OIL)

  1. La poesia amorosa (LINGUA D’OC)


Il termine cortese deriva da corte, spazio fisico e ideale in cui il signore-mecenate favoriva la cultura cortese  destinata in prevalenza all’ascolto e al pubblico  feudale. Il termine , tuttavia, non indicò solo uno spazio fisico ma anche uno spazio ideale, in cui si esplicavano le buone maniere e la nobiltà d’animo (significato figurato).
L’origine francese si spiega con la vitalità della società feudale in questa nazione; non fu così in Italia, dove lo sviluppo culturale ebbe soprattutto un carattere urbano.



1)I poemi epici sono chiamati canzoni di gesta (venivano interpretati da un cantore con accompagnamento musicale) e sono organizzati in cicli.
Il più famoso è quello Carolingio,, in cui sono celebrate le imprese di carlo Magno e dei suoi paladini contro i Saraceni.
Ne fa parte la CHANSON DE ROLAND (1080).

2) è il genere più diffuso, è in versi. Il protagonista è spesso impegnato in una ricerca (quete) volta a raggiungere l’oggetto del desiderio (Santo Graal, donna). La materia più trattata è quella bretone, ossia i racconti legati a re Artù e ai cavalieri della tavola rotonda. Celebri le storie d’amore di Tristano e Isotta; Lancillotto e Ginevra. Di quest’ultima la versione più nota è quella di Chretien de Troyes.

3) In Provenza si sviluppa la poesia amorosa o provenzale o trobadorica (poeti=trovatori) (XI-XIII sec.); espressione anch’essa delle corti feudali, i poeti possono essere grandi feudatari o provengono dalla piccola nobiltà o sono dipendenti non nobili di un signore. Trasmesse per via orale, le poesie erano accompagnate dalla musica,  (canzoni).


In Italia

La nascita della letteratura è legata al fiorire di una nuova istituzione politica urbana: i Comuni.
Dopo il Mille, con l’inizio del Basso Medioevo, si assiste a una rinascita della vita cittadina ad opera di un nuova classe, la borghesia. Questo fenomeno interessa principalmente l’Italia settentrionale, dove i comuni, in assenza di un forte potere centrale, diventano vere e proprie città stato ed estendono la loro giurisdizione anche sul contado. Masse di contadini si riversano in città, creando ampia disponibilità di manodopera, anche la piccola nobiltà terriera guarda con interesse al nuovo tessuto sociale. In città i borghesi si organizzano in arti e corporazioni e assumono il potere politico. Nasce una nuova figura di intellettuale e di pubblico, laici , i cui valori sono la fortuna, l’intraprendenza e si creano altri centri di produzione della cultura accanto a quelli tradizionali: scuole pubbliche e università. La Chiesa e il latino perdono sempre più posizione e cedono il passo ad una cultura non più teocentrica, ma sempre più antropocentrica.



Consigli pratici sull'elaborazione del saggio breve

COME  SVILUPPARE UN SAGGIO BREVE
(SUGGERIMENTI PRATICI A CURA DEL PROF.RE MASSIMILIANO DE SENA)

Il Saggio Breve è un testo scritto che consiste nella trattazione di una tematica riguardo alla quale si sia in possesso di una certa documentazione (dossier) e nei confronti della quale lo scrittore possa assumere una sua posizione (Tesi)

1)      Leggi attentamente la documentazione fornita e sottolinea le parti che ritieni importanti, salienti ai fini della tua tesi ( attraverso una lettura analitica puoi iniziare a farti un’idea su cosa scrivere)
2)      Riassumi o schematizza  ciascun documento
3)      In un primo momento, seleziona  solo quei documenti che vanno a sostegno della tua tesi (scrivili da una parte)
4)      Inizia la produzione del saggio breve o con una breve introduzione o “in medias res” ossia puoi entrare subito nel vivo delle argomentazioni
5)      Se non hai particolari idee, prendi in considerazione il punto di vista di uno dei documenti e fallo tuo
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Come citare le fonti?
-         citare sempre l’intera fonte ossia Autore, Titolo, Casa editrice, Anno di produzione
-         chiarire sempre se si tratta di  “un articolo”,  di “un libro”,  di “un quadro” etc
-         Il titolo va tra virgolette alte
-         Di una fonte si può riportare una breve citazione, inserita tra virgolette basse
-         Si può introdurre la fonte con espressioni del tipo: “come sostiene”, “come afferma”, come citato nel… (chiaramente solo se riporta qualche frase di un libro, di un articolo)- oppure:  “nell’articolo, nel libro di …si sostiene che, si afferma che., si evince che, emerge che…
-         Non scrivere mai: nel documento n° 1---nel documento n° 2

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6)      Dopo aver preso in considerazione una fonte e ciò che riporta, elabora un commento su ciò che sostiene la fonte stessa
7)      Non perdere mai di vista la tua tesi, la  tua posizione su un argomento: dovrai insistere  sulla tua tesi, argomentando e prendendo in considerazione le fonti, con lo scopo di convince il lettore della tua posizione. Chiediti sempre: “sto convincendo il lettore?” “E’ forte la mia posizione?”
8)      La tua tesi dovrà essere sostenuta da almeno 3 o più argomentazioni, riflessioni
9)      Puoi (se lo ritieni opportuno) prendere in considerazione le fonti che sono contrarie alla tua tesi e Confutarle ossia devi cercare di dimostrare l’infondatezza di ciò che la fonte stessa afferma. (Confutazione)
10)  Usa sempre la forma impersonale: “si può sostenere che”…si può dedurre che..”si può evidenziare che…etc – questo perché l’emittente non deve mai emergere un ruolo predominante, determinante, assoluto (il forte soggettivismo) che potrebbe suscitare negative reazioni di chi legge , offendere la suscettibilità del lettore, che può pensarla in modo diverso
11)  Importantissimo è l’uso dei connettivi, ossia  congiunzioni , avverbi o locuzioni avverbiali che legano le frasi

Avverbi, come così, allora, successivamente, inoltre, cioè.

- Congiunzione semplici o composte, come ma, perciò, infatti, dunque, però, ciononostante.

- Espressioni di più parole, come da un diverso punto di vista, in pratica, d'altra parte, in altri termini, e anche intere frasi come, riprendendo la domanda posta all'inizio, come si è detto poc'anzi, per dirla in breve.

- Si segnala una certa funzione logica che il pezzo in cui si trova il connettivo svolge rispetto all'altro pezzo: introdotta ad esempio da infatti, perciò, dunque

- Si segnala una aggiunta o una continuazione di tipo generico: introdotta da inoltre, ancora, comunque...

- Si indica la posizione che un pezzo occupa nell'ordinamento dei contenuti del testo: in primo/secondo luogo, anzitutto...

- Si richiama ciò che è detto o sarà detto in un altra parte del testo: come prima, come sopra, più avanti, in seguito...

10 )  Elabora una breve conclusione che racchiuda in sintesi la tua tesi

11)   Al termine dell’elaborato  indicare la Destinazione Editoriale:

- rivista specialistica
- giornalino scolastico
- rassegna di argomento culturale
- rivista di moda, sportiva
- altro

12)  Dai un titolo al tuo saggio: il titolo deve essere originale e possibilmente pensato con la tecnica della “Nominalizzazione” ossia senza il verbo principale …esempio  “ il cellulare: usi e abusi” e deve soprattutto rispecchiare il contenuto del tuo saggio .

13) Il registro linguistico da utilizzare dipende dal tipo di destinazione editoriale: se la destinazione è il “ giornalino scolastico” il lessico non sarà specialistico bensì semplice, se invece si tratta di una “rivista specialistica” lo studente dovrà possedere la grande abilità di maneggiare con sicurezza un lessico specialistico disciplinare.